Riflessioni

Felicità mancata

Hai presente quella sensazione di totale euforia, prima delle feste?
Il dormire come una limitazione, la televisione come una scatola preziosa.
La famiglia, il giocare tutti insieme, lo scartare i regali, i sorrisi sinceri.
Hai presente le corse sulla sabbia? Troppo calda per potersi fermare, e così via verso il mare.

Le buche scavate, i castelli di sabbia, il gelato dopo pranzo.
Hai presente il game-boy Advance? Quanto era soddisfacente poter controllare un omino più simile a un brufolo che a una persona, mentre si girava in un mondo pixellato per catturare pokemon?

E poi siamo cresciuti.
Le feste per riposarsi, il dormire come una benedizione, il mare per le foto da postar.
Lo stare insieme come un obbligo, ricurvi sul cellulare per sfuggire alle conversazioni con i propri genitori. Stare a tavola come estranei e non come una famiglia.
Tutte quelle applicazioni, il visore VR, Steam, i monopattini elettrici, i gruppi su Telegram. E ancora Snapchat, Instagram, Twitter, Youtube.

È questo il progresso? Lo stare al mondo?
Dov’è finito quel luccichio negli occhi che appariva nello scartare un regalo? O nel poter vedere la Melevisione?

Si cresce, e si muore dentro.

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